Gennaio 2019
19Gen5:30 pmI calcolatori del futuroCome funziona un computer quantistico ed a che cosa serve

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Ogni tanto si sente parlare di misteriosi “computer quantistici” che sarebbero in grado di fare calcoli che nessun computer al mondo può fare – per esempio, rompere la crittografia RSA
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Ogni tanto si sente parlare di misteriosi “computer quantistici” che sarebbero in grado di fare calcoli che nessun computer al mondo può fare – per esempio, rompere la crittografia RSA che usiamo tutti i giorni quando andiamo su internet. In questo seminario scopriamo come funzionano questi computer e come gli scienziati usano le proprietà stranissime della fisica quantistica per costruirli. Vedremo poi che i computer quantistici non servono soltanto per rompere i codici segreti, ma anche per realizzare nuovi materiali e medicinali, per ottimizzare processi industriali e persino per capire meglio la stessa fisica quantistica.
Relatore: Oliver Morsch, Fisico, Università di Pisa
Oliver Morsch ha conseguito il dottorato in fisica presso l’Università di Oxford e dal 2003 svolge la sua ricerca sugli atomi freddi all’Istituto Nazionale di Ottica e all’Università di Pisa, dove insegna Computazione Quantistica. Da vent’anni scrive anche articoli sulle scienze per diversi giornali e riviste e ha pubblicato tre libri divulgativi.
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Febbraio 2019
16Feb5:30 pmDNA: armonia e bellezza di una struttura funzionale

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La bellezza stupefacente della struttura del DNA in tutte le sue articolazioni, dalla semplice doppia elica fino ai diversi gradi di condensazione della cromatina, è legata strettamente alle sue molteplici
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La bellezza stupefacente della struttura del DNA in tutte le sue articolazioni, dalla semplice doppia elica fino ai diversi gradi di condensazione della cromatina, è legata strettamente alle sue molteplici proprietà funzionali. Potremmo definirla una armonizzazione fra struttura e prerogative funzionali di questa.
Relatore: Lorenzo Citti, Chimico – IFC-CNR Pisa
Lorenzo Citti, dopo la laurea in chimica ha lavorato per 40 anni in strutture di ricerca bio-medica con particolare riguardo verso la chimica degli acidi nucleici. Campi di interesse sono stati i meccanismi di mutagenesi, i meccanismi di riparazione del DNA, la progettazione di frammenti di acidi nucleici in grado di modulare l’espressione genica.
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Marzo 2019
16Mar5:30 pmL’Epidemiologia come supporto alla salute della popolazione

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Che cosa è l’epidemiologia? Il seminario ha l’obiettivo di definire che cosa è questa disciplina, che cosa studia, quali sono i suoi scopi e come si organizzano e si conducono
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Che cosa è l’epidemiologia? Il seminario ha l’obiettivo di definire che cosa è questa disciplina, che cosa studia, quali sono i suoi scopi e come si organizzano e si conducono gli studi epidemiologici. Dopo aver descritto il contesto storico in cui si è sviluppata, verranno presentati gli studi epidemiologici più conosciuti e quelli più recenti con particolare enfasi ai risultati che sono stati conseguiti per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute a supporto alla sanità pubblica.
Relatrice: Cristina Montomoli, Epidemiologa – Università di Pavia
Cristina Montomoli, dopo essersi laureata in Biologia all’Università di Pisa, ha conseguito un diploma di Specializzazione in Statistica Medica all’Università di Pavia e un dottorato di Ricerca in Sanità Pubblica e Medicina di Comunità presso l’Università di Sassari. Da 20 anni è Professore di Statistica Medica ed Epidemiologia dell’Università di Pavia e dal 2018 dirige il Dipartimento di Sanità pubblica dell’ateneo pavese. La sua ricerca è rivolta allo sviluppo e all’applicazione di metodi statistici per gli studi epidemiologici.
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Aprile 2019
13Apr12:25 pmQuestioni di genere nella Ricerca Scientifica

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Il numero delle donne impegnate in ambito scientifico è aumentato negli anni, ma le ricercatrici continuano a rimanere ai livelli meno retribuiti e influenti. Questi dati possono essere spiegati con
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Il numero delle donne impegnate in ambito scientifico è aumentato negli anni, ma le ricercatrici continuano a rimanere ai livelli meno retribuiti e influenti. Questi dati possono essere spiegati con la persistenza di una discriminazione di genere nelle accademie e in ambito scientifico? E soprattutto questa domanda è attuale? Partendo da grafici, numeri ed esempi e cercando di seguire un metodo scientifico cercheremo di rispondere a queste domande.
Relatrice: Antonella Cecchettini, Biologa, Università Pisa
Antonella Cecchettini, biologa, è ricercatrice nel Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e afferisce al settore scientifico disciplinare: Biologia Applicata. Dal 2005 opera, in qualità di associata, anche presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa. Oltre alla attività didattica, è impegnata in progetti sperimentali di ricerca riguardanti lo studio dei meccanismi molecolari coinvolti nelle patologie vascolari (aterosclerosi, aneurismi, placche carotidee…) attraverso indagini di Proteomica di cellule e tessuti per la ricerca di marcatori di patologia e la sperimentazione di nuovi farmaci a base di acidi nucleici.
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Maggio 2019
18Mag5:30 pmCambiamento climaticoNon c’è tempo da perdere!

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Relatrice: Fulvia Raffaelli Responsabile per l’economia Circolare e le politiche di de-carbonizzazione, Commissione europea, Fulvia Raffaelli, è capo unità alla Commissione europea, nella direzione Generale responsabile per ‘Industria, PMI e mercato interno’. Dopo
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Relatrice: Fulvia Raffaelli
Responsabile per l’economia Circolare e le politiche di de-carbonizzazione, Commissione europea,
Fulvia Raffaelli, è capo unità alla Commissione europea, nella direzione Generale responsabile per ‘Industria, PMI e mercato interno’. Dopo una serie di esperienze nell’ambito della legislazione ambientale (in particolare gestione dei rifiuti e sostanze chimiche), dal 2015 è responsabile per l’implementazione del piano d’azione comunitario per l’Economia Circolare e più in generale per la definizione di politiche per la decarbonizzazione delle imprese Europe.
Nata a Viareggio nel 1969, Fulvia Raffaelli ha studiato Storia contemporanea, Politiche Europee e scienze politiche a Pisa, Bruxelles e Parigi.
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Giugno 2019
08Giu5:30 pmL’evoluzione dell’evoluzionismo

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Da quando Darwin ha pubblicato la sua opera “L’origine della specie” sono passati 160 anni. Durante questi anni nel campo della biologia sono state acquisite moltissime e fondamentali nuove conoscenze
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Da quando Darwin ha pubblicato la sua opera “L’origine della specie” sono passati 160 anni. Durante questi anni nel campo della biologia sono state acquisite moltissime e fondamentali nuove conoscenze che hanno, da un lato, contribuito a dare maggior credito alla teoria darwiniana e dall’altro a modificarla, integrarla, in altre parole ad “evolverla”. Partendo da studi significativi basati su scienze diverse vedremo che, come l’evoluzione biologica, l’evoluzione dell’evoluzionismo procede per gradi, un po’ a tentoni, si muove in direzioni diverse, ed è tutt’altro che conclusa.
Relatrice: Giovanna Rosati, Biologa, Università Pisa
Giovanna Rosati laureata in scienze Biologiche all’Università la Sapienza di Roma. Ha svolto per più di 40 anni attività di ricerca e di didattica per i corsi di laurea di Scienze Biologiche e scienze Naturali dell’Università di Pisa.
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Settembre 2019
21Set5:30 pm Ignaz SemmelweisNascita della profilassi in medicina

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Massimo Miniati Medico pneumologo. Ha lavorato per molti anni come ricercatore presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa. Successivamente è stato professore associato presso l’Università degli Studi di Firenze. Si è sempre
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Massimo Miniati
Medico pneumologo. Ha lavorato per molti anni come ricercatore presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa. Successivamente è stato professore associato presso l’Università degli Studi di Firenze. Si è sempre occupato di ricerca clinica in ambito cardio-polmonare.
Oggetto del seminario
Nel 1800 la febbre puerperale (oggi nota come sepsi puerperale) mieteva migliaia di vittime tra le giovani partorienti. La causa era ignota. Ignác Semmelweis, giovane medico ungherese, capì che la malattia era trasmessa dalle mani contaminate del medico durante l’esplorazione del canale del parto. Semmelweis impose ai medici la regola di detergere accuratamente le mani prima della visita alle pazienti. Così facendo, l’incidenza della malattia diminuì drasticamente.
Nel ventesimo secolo l’introduzione degli antibiotici ha consentito di curare molte malattie infettive in precedenza mortali. Agli inizi del terzo millennio, tuttavia, la crescente diffusione di ceppi batterici resistenti agli antibiotici espone di nuovo l’umanità al rischio di infezioni mortali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, elementari norme igieniche costituiscono ancora un caposaldo nella prevenzione delle malattie infettive.
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Ottobre 2019

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19 ottobre Liber, in quo omnis ars libraria esset perscripta, opem petebat ne a sorice abroderetur. Irrisit sorex. Leon Battista Alberti, Apologo XIX Fin da subito, con l’introduzione dei materiali organici nei supporti
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19 ottobre
Liber, in quo omnis ars libraria esset
perscripta, opem petebat ne a sorice
abroderetur. Irrisit sorex.
Leon Battista Alberti, Apologo XIX
Fin da subito, con l’introduzione dei materiali organici nei supporti scrittori, i conservatori delle biblioteche antiche si sono trovati ad affrontare il gravoso problema della difesa dei preziosi manoscritti dagli attacchi esterni di insetti carticoli e roditori e dal degrado biofisico dei materiali.
Rimedi casalinghi, scongiuri e invocazioni o colorite maledizioni inserite nei testi, fino ad arrivare all’uso dell’olio di cedro, potente insettifugo, presente già negli autorevoli scritti di Vitruvio, Plinio il Vecchio e Isidoro di Siviglia. L’evoluzione delle materie prime, dall’utilizzo della carta all’invenzione della stampa e l’industrializzazione dei processi produttivi ha reso ancora più difficile il compito dei conservatori restauratori: spesso il degrado proviene da cause fisico-chimiche interne ai materiali che possono essere scoperte solo tramite indagini diagnostiche specifiche. Dopo i primi tentativi artigianali con ricette rigorosamente segrete, l’uso di rimedi apparentemente miracolosi ma spesso devastanti e irreversibili, si assiste dalla fine del XIX sec. ad un crescente atteggiamento metodologico di taglio scientifico verso il restauro del materiale librario.
La creazione di istituzioni pubbliche dedicate alla formazione dei futuri professionisti e allo studio dei materiali e delle corrette metodologie di intervento, ha intensificato l’indispensabile collaborazione tra scienziati e restauratori. L’utilizzo delle preziose nanotecnologie e lo studio di materiali eco compatibili è un esempio dell’eccellenza italiana che ha fatto del connubio tra scienza e beni culturali la corretta via per la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
Claudia Giostrella
Claudia Giostrella, restauratrice di beni culturali, settori materiale librario e archivistico, manufatti cartacei e pergamenacei, materiale fotografico, cinematografico e digitale, diplomata Conservatore restauratore nel 1995 ha svolto attività professionale lavorando per musei statali italiani e collaborando con ditte di restauro.
Dal 1999 è in ruolo presso il Ministero per i beni e le attività culturali dove si occupa di restauro, conservazione preventiva e didattica museale applicata al restauro dei beni culturali: i risultati delle sue ricerche sono presenti in pubblicazioni nazionali ed internazionali.
Si è laureata nel 2013 presso la Facoltà di lettere moderne dell’Università di Perugia con una tesi in Storia e tecnica del restauro. Ha completato la sua formazione con numerosi corsi di aggiornamento in Italia e all’estero.
Collabora con istituzioni culturali pubbliche e private nell’ambito della conservazione e restauro e svolge attività di docenza a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
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Novembre 2019
16Nov5:30 pmUn mare di plasticaQuanta ce n’è? Dov’è? Quali sono gli effetti? Esistono soluzioni?

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16 novembre Una chiacchierata per seguire il viaggio che molti oggetti di plastica fanno dopo che sono utilizzati per brevissimo tempo e per comprendere dove va a finire tutta la plastica
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16 novembre
Una chiacchierata per seguire il viaggio che molti oggetti di plastica fanno dopo che sono utilizzati per brevissimo tempo e per comprendere dove va a finire tutta la plastica che produciamo e quali effetti provochi la sua dispersione nell’ambiente. Dalla produzione all’utilizzo, dal rifiuto al riciclo, dalla terra al mare, dalle macro alle microplastiche, fino alla scoperta dei contatti visibili e invisibili di questo importante materiale con la nostra specie e con l’ecosistema marino.
https://video.sky.it/news/cronaca/sky-ocean-rescue-quanta-plastica-ce-nel-mar-tirreno/v528150.vid
Francesca Garaventa, biologa
Marine Science PhD, Ricercatrice presso CNR-IAS (Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino).
Amo il mare e studio gli effetti che i contaminanti hanno su di lui. Da qualche anno mi occupo di microplastiche e dei loro effetti. Sono autrice di decine di articoli scientifici che “pochi” leggono e perciò credo nella forza della divulgazione per diffondere i nostri risultati.
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Dicembre 2019
14Dic5:30 pmIdentità culturale, unità e diversità umanaConversazione a duevoci

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14 dicembre Le nostre conoscenze, arrivate oggi a un livello di completezza impensabile solamente un decennio fa, rendono insostenibile qualsiasi modello razziale; sappiamo ormai di essere una specie altamente promiscua ed
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14 dicembre
Le nostre conoscenze, arrivate oggi a un livello di completezza impensabile solamente un decennio fa, rendono insostenibile qualsiasi modello razziale; sappiamo ormai di essere una specie altamente promiscua ed estremamente omogenea e, al netto degli effetti dell’ambiente, non vi sono reali differenze nelle potenzialità intellettive e nelle inclinazioni morali tra i gruppi umani. Ma una parte sostanziale della “natura” degli esseri umani, delle loro capacità di evoluzione e resilienza, sta nella particolare identità “culturale” che condividono con altri loro simili. Gli umani dovrebbero essere uguali per diritti e opportunità, ma dovrebbero poter abitare un pianeta che ospiti biodiversità e alterità culturali in grado di dialogare tra loro con reciproci vantaggi.
Giovanni Destrobisol, biologo
Univ. La Sapienza Roma
Piero Coppo, etnopsichiatra
Univ. Ca’ Foscari Venezia
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